brevetti apple
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Nei primi anni del XXI secolo, Apple ha fatto molte
cause per violazioni dei brevetti a diverse aziende telefoniche, ma in
particolar modo a Samsung che, oltre ad essere uno dei principali concorrenti,
è anche un fornitore di componenti hardware, denunciando questa società
principalmente per un plagio estetico dei prodotti Apple, in particolar modo
per il galaxy Tab 10.1 e il Samsung Nexsus. La causa in Olanda è finita con il
verdetto di inconsistenza delle accuse di Apple.
Analoghe denunce di plagio sono state rivolte anche contro Apple da diverse aziende, quali VIA Technologies (azienda produttrice di circuiti integrati, principalmente chipset per schede madri, CPU e memorie, con sede a Taiwan) per una violazione sulla comunicazione dei microprocessori; inoltre nel 2009 Apple è stata accusata dalla "Elan Microelectronics" per la violazione del brevetto sulla tecnologia touchscreen; il verdetto finale del 2012 ha decretato la colpevolezza di Apple, costretta a pagarne un indennizzo.
Nel 2010 è stata aperta una causa alla Apple per violazione del diritto d'autore da parte di alcuni autori cinesi, che hanno visto le proprie opere trasformarsi in applicazioni a pagamento, senza ricevere corrispettivi economici; a questa accusa la Apple ha risposto dichiarando d'aver rimosso alcuni dei titoli in questione, che alcuni sviluppatori avrebbero reinserito online, mentre Wang Guohua, rappresentate legale degli scrittori, ha sostenuto che la mancata punizione degli sviluppatori si configura come un incoraggiamento alla violazione del copyright.
Al termine del 2011 è emerso come Apple abbia ceduto determinati brevetti alla "Meet Digitude Innovations" per eseguire Patent Troll nei confronti dei suoi concorrenti (ovvero l'utilizzo di brevetti non per scopi produttivi, ma per estorcere royalties, un termine che in inglese indica il diritto del titolare di un brevetto o una proprietà intellettuale, ad ottenere il versamento di una somma di danaro da parte di chiunque effettui lo sfruttamento di detti beni a fini commerciali e/o di lucro.
Nel gennaio del 2012 Apple ha avviato una causa nei confronti di Android per la violazione del brevetto 263 ("l'interfaccia di programmazione di un'applicazione in tempo reale"), qualora venisse confermata la violazione del brevetto, Android sarebbe costretta a riscrivere la maggior parte del sistema operativo.
Nel gennaio 2013 è stata rivelata l'esistenza di un brevetto a nome di Apple per delle scarpe dotate di sensori, presumbilmente da utilizzare in attività sportiva.
Nel 2014 Apple è stata accusata di aver violato un brevetto relativo alla tecnologia utilizzata sul suo processore A7, appartenente alla WARF (Wisconsin Alumni Research Foundation), registrato nel 1998 e denominato "Table Based Data Speculation Circuit for Parallel Processing Computer".
Analoghe denunce di plagio sono state rivolte anche contro Apple da diverse aziende, quali VIA Technologies (azienda produttrice di circuiti integrati, principalmente chipset per schede madri, CPU e memorie, con sede a Taiwan) per una violazione sulla comunicazione dei microprocessori; inoltre nel 2009 Apple è stata accusata dalla "Elan Microelectronics" per la violazione del brevetto sulla tecnologia touchscreen; il verdetto finale del 2012 ha decretato la colpevolezza di Apple, costretta a pagarne un indennizzo.
Nel 2010 è stata aperta una causa alla Apple per violazione del diritto d'autore da parte di alcuni autori cinesi, che hanno visto le proprie opere trasformarsi in applicazioni a pagamento, senza ricevere corrispettivi economici; a questa accusa la Apple ha risposto dichiarando d'aver rimosso alcuni dei titoli in questione, che alcuni sviluppatori avrebbero reinserito online, mentre Wang Guohua, rappresentate legale degli scrittori, ha sostenuto che la mancata punizione degli sviluppatori si configura come un incoraggiamento alla violazione del copyright.
Al termine del 2011 è emerso come Apple abbia ceduto determinati brevetti alla "Meet Digitude Innovations" per eseguire Patent Troll nei confronti dei suoi concorrenti (ovvero l'utilizzo di brevetti non per scopi produttivi, ma per estorcere royalties, un termine che in inglese indica il diritto del titolare di un brevetto o una proprietà intellettuale, ad ottenere il versamento di una somma di danaro da parte di chiunque effettui lo sfruttamento di detti beni a fini commerciali e/o di lucro.
Nel gennaio del 2012 Apple ha avviato una causa nei confronti di Android per la violazione del brevetto 263 ("l'interfaccia di programmazione di un'applicazione in tempo reale"), qualora venisse confermata la violazione del brevetto, Android sarebbe costretta a riscrivere la maggior parte del sistema operativo.
Nel gennaio 2013 è stata rivelata l'esistenza di un brevetto a nome di Apple per delle scarpe dotate di sensori, presumbilmente da utilizzare in attività sportiva.
Nel 2014 Apple è stata accusata di aver violato un brevetto relativo alla tecnologia utilizzata sul suo processore A7, appartenente alla WARF (Wisconsin Alumni Research Foundation), registrato nel 1998 e denominato "Table Based Data Speculation Circuit for Parallel Processing Computer".